Zapping sul web
Mi ricordo, quando ero piccolo, del piacere dello zapping. Non parlo dell’azione in sé, ma dell’idea di fare una cosa con un nome di questo tipo: zapping. Lo sentivo dire ai Simpson, mio cartone preferito di sempre, e lo potevo fare una volta che avevo finito di vedere le due puntate quotidiane che trasmetteva Italia Uno dopo il tg.
Adesso lo zapping esiste sempre? Forse bisognerebbe parlare di webbing. La televisione continuo a tenerla sul suo mobiletto, ma oramai è diventata un soprammobile. Ci poggio sopra le chiavi di casa o il telecomando per spostarlo dal divano quando mi ci metto col computer, basta, questo è il suo unico scopo.
Quello che prima facevo con il telecomando della tv, ora lo faccio col mouse del pc: zapping nel web continuo e incosciente. Incosciente nel senso che mi ritrovo a guardare siti web o a fare ricerche su Google senza avere la benché minima idea del perché: una settimana fa mi sono ritrovato a guardare un sito di cuccioli di gatto con un nome imbarazzante. Non era un allevamento, era un sito pieno di foto puccicose di gattini puccicosi: perché?! Ieri sera stavo guardando un video su Youtube, mi è partita la pubblicità e per sbaglio, al momento di chiuderla, l’ho aperta trovandomi su un sito che vendeva materasso in memory foam matrimoniali on line. Dovrei cambiare il mio, in effetti, che fosse un’esplicita richiesta del mio spirito?
Youtube, poi, è patria per lo zapping virtuale: da un video a un altro, in un istante, mi trovo a girare svariati ambiti, youtuber e musicisti senza un preciso senso logico. Penso lo abbiamo fatto tutti di aprire video correlati assolutamente sconclusionati rispetto a quanto avevamo cercato, trovandoci alla fine a guardare roba senza senso, video stupidi o disgustosi.
Forse dovrei riprovare ad accendere la tv, giusto per vedere che effetto fa ritornare a fare lo zapping tradizionale.